La piattaforma è stata realizzata da Emanuele Floridi insieme ad Alessandro Moggi e Ciro Immobile.
«Vogliamo che i tifosi diventino protagonisti del calcio e per farlo diamo loro la possibilità di investire sui loro campioni preferiti». Emanuele Floridi sintetizza così l’idea alla base del lancio di Starcks: è una piattaforma che assomiglia molto a una cripto-borsa del tifoso quella fondata dall’imprenditore esperto di sport e diritti tv insieme al procuratore sportivo Alessandro Moggi e al bomber della Lazio, Ciro Immobile. Ideata a inizio anno, la startup ha chiuso a fine maggio un round da un milione di euro.
Di fatto, Starcks consentirà di acquistare StarToken, gettoni virtuali che a loro volta serviranno per comprare Star Player Token (Stp), associati al nome di un campione dello sport. Il primo ad approdare sul mercato sarà Ciro Immobile, partner e azionista della startup. Ma all’iniziativa hanno aderito anche Davide Frattesi, Gianluca Scamacca, Nico Gonzales. Questi asset digitali rifletteranno lotteranno l’andamento delle prestazioni, apprezzandosi e deprezzandosi di conseguenza. Un algoritmo ne diminuirà o aumenterà l’offerta a seconda che la performance del calciatore in questione sia stata positiva o negativa.
«Il legame fra tifosi e calciatori sta diventando sempre più forte, spesso supera l’affetto per una squadra e travalica i confini dello sport per estendersi ad altri ambiti», sottolinea Floridi citando come esempio l’amore che tantissimi provano per Francesco Totti o per Roger Federer.
Anche perché gli star player token potrebbero poi dare accesso a contenuti ed esperienze creati ad hoc per i tifosi “azionisti£ in collaborazione con gli stessi calciatori quali, per esempio, Vip Pass, Nft a tiratura limitata, ingressi per eventi, trofei o targhe autografati, incontri di persona, video-dediche.
L’idea è quella di creare un circolo virtuoso attraverso il quale il calciatore possa guadagnare grazie ai tifosi e viceversa: «Alla fine del processo, i diritti di prestazione varranno meno di quelli d’immagine – incalza Floridi – e chissà che un giorno i tifosi non possano anche acquistare pezzi del cartellino dei giocatori».